Carissimo /a,
a te gli auguri più sinceri
dalla tua comunità che ti ricorda
al Santo Don Orione.
Novembre inizia con la festa degli
abitanti del cielo delle cui benedizioni
abbiamo bisogno per orientare bene la nostra vita.
L’uomo, creato verticale, per sua natura punta
all’alto. Così fanno anche coloro che ci hanno
lasciato per un po’ in attesa della risurrezione in pienezza.
Tra le carte dello scaffale di casa se n’è rintracciata una che rievoca un riassunto di un’opera di Tolstoj.
Essa racconta di un angelo disubbidiente il quale viene punito precipitando nudo e senza ali nel cortile di un minuscolo villaggio.
Senza sapere nulla dell’origine divina dell’angelo, un ciabattino che passa di lì per caso lo salva dalla morte per assideramento, gli offre cibo e vestimenti, lo accoglie in casa sua e poi lo tiene nella sua bottega come aiutante.
Passa qualche anno; poi un giorno l’angelo caduto sorride in modo tale che dalla sua faccia si sprigiona una luce straordinaria.
Il ciabattino incuriosito gli domanda la ragione di tale luce. Allora l’angelo si rivela per quello che è veramente, e spiega che l’unica maniera per tornare in Paradiso era per lui imparare di che cosa vive la gente.
Aveva cominciato a capirlo quando, diventato uomo, era stato salvato dalla morte per il freddo;ora- continual’angelo- aveva compreso pienamente che gli esseri umani non possono vivere ognuno per sé, che sono necessari l’uno all’altro; e ciò di cui vivono è l’amore.
Che la tua vita trovi ogni giorno la novità dell’amore, quella di fare del bene sempre, a tutti, del male mai a nessuno, come insegna Don Orione.
È l’augurio affettuoso di novembre.
Don Erasmo e la comunità parrocchiale.